Ci sono sempre due realtà: quella che si legge nella documentazione clinica e quella che vive nella memoria dei pazienti. Io dovevo conoscerle entrambe, e sapevo che nessuna delle due sarebbe stata del tutto affidabile.

Suzanne O’Sullivan. “È tutto nella tua testa”.

Per chi volesse avvicinarsi al mondo affascinante e ancora parzialmente misterioso delle malattie psicosomatiche, in particolare dei cosiddetti “disturbi funzionali”¹ consiglio vivamente un libro: E’ tutto nella tua testa, di Suzanne O’ Sullivan, edito in Italia da Mondadori.

La scrittrice, una neurologa ospedaliera, ci guida attraverso i passi che la portano alla diagnosi, condividendo con profondità e umanità le storie dei pazienti, le loro resistenze ad accettare la diagnosi, il modo in cui il disturbo ed eventualmente la sua mancata cura si sono strutturati impattando pesantemente sulla loro vita.

Si moltiplicano gli inviti ad evitare di minimizzare questa classe di disturbi, che sebbene non siano provocati da problemi medici in senso stretto, sono da considerarsi altrettanto “reali” di ogni altra problematica: sono in grado di provocare sofferenze enormi. E’ anche un appello ai suoi colleghi che, partendo da un punto di vista medico/biologicista, tendono ancora a considerare le problematiche psicologiche come frutto della mancanza di forza di volontà o di debolezza (una vecchia storia, falsa oggi come nella nebbia dei tempi in cui è stata partorita). Ci guida anche alla comprensione del perché la diagnosi corretta possa essere difficile da ottenere:

“Nel sistema legale, l’onere della prova richiede che ci sia un’evidenza a sostenere la verità. Nel caso dei disturbi psicosomatici, la diagnosi si fonda invece sull’assenza di un’evidenza.”

La diagnosi di disturbo funzionale o di conversione è formulata quando non vengono trovati, a fronte dei più rigorosi esami medici, alcuni indicatori in grado di spiegare i sintomi in questione. Questo vincola il medico diagnosta ad una precisione nella fase di esame che, purtroppo, a volte manca, conducendolo a formulare ipotesi di diagnosi di problemi psicosomatici che a volte si rivelano errate, mettendo a rischio la salute del paziente. Oppure, al contrario, tralasciando di comunicare l’origine psicologica del disturbo, spesso avversata dal paziente, che chiede di essere creduto e validato (e teme di non esserlo, in caso di diagnosi di disturbo di conversione). Ma vincola anche la comunità dei professionisti della salute mentale alla ricerca della maggiore efficacia possibile nel trattamento di questi disturbi:

La prognosi, nel caso di qualsiasi disturbo da stress, peggiora non appena si attribuisce ai sintomi una causa organica.

Un libro umano, scritto bene, e appassionante. Consigliatissimo a chi vuole saperne di più o a chi desidera conoscere qualcosa sul problema che lo affligge. Non siete i soli, né gli unici.

Riferimento bibliografico

O’ Sullivan, S. (2018). E’ tutto nella tua testa. Il misterioso mondo delle malattie psicosomatiche. Milano: Mondadori.

1. 1. sindromi caratterizzate dalla perdita o dalla alterazione di una funzione neurologica o muscolare. Siccome non si riconosce alcuna origine fisica, nella diagnosi di disturbo funzionale si fa riferimento implicito ad una origine psicogena. Su questo blog pubblicherò un approfondimento sui termini diagnostici, a beneficio del (comprensibilmente) confuso paziente.